top of page
4-Il giardino delle meraviglie.jpeg

LEO SAMBUGARO

PITTORE

Portfolio

Portfolio

Chi sono

Chi sono

Leonello Sambugaro è architetto e pittore.

Lo studio e gli approfondimenti tematici sono sempre stati orientati all’analisi delle diverse forme, realizzazioni e percezioni del paesaggio, inteso sia come spazio storico urbano antropizzato e quindi luogo della memoria delle persone e collettiva, sia come utopia e aspirazione alla costruzione di un mondo nuovo. A questo ha accostato da sempre una grande attenzione per il disegno e per l’arte che si è realizzata negli anni con l’elaborazione e produzione di diverse opere pittoriche.

Paesaggi

Il Paesaggio che Vedo

L’orizzonte e il colore: i paesaggi che si percepiscono guardando lontano sono i temi della ricerca pittorica che trovano la loro concretizzazione nelle esplorazioni del mondo raccontato dai quadri.

L’orizzonte e il paesaggio però non sono mai osservati solo con gli occhi, attraverso la pura comprensione del panorama e dei luoghi percepibili con la vista, ma rielaborati e indagati attraverso la memoria di luoghi e i ricordi di eventi e avvenimenti: l’emozione del dolore provato; la malinconia del momento vissuto; l’ebbrezza improvvisa data da un colpo di vento. L’orizzonte è la linea apparente che separa la terra dal cielo, la linea che divide tutte le direzioni visibili in due categorie: quelle che intersecano la superficie terrestre, e quelle che non la intersecano. Ma l’orizzonte è anche il luogo in cui tutto si unisce in un equilibrio instabile. L’orizzonte è la linea che separa la parte del visibile dalla parte lontana non visibile, quella parte sconosciuta che richiede di essere esplorata e indagata meglio in tutte le sue sfaccettature: guardare tutte le luci e i colori che formano la parte misteriosa del paesaggio, che ci interroga sulla nostra esperienza di vita, significa comprenderlo meglio, intuire i segreti della vita e il mistero della morte.

L’orizzonte in questo senso non è visto quindi come un limite, una linea separatrice, bensì come il momento di unione delle vite e del vissuto delle persone, ma anche della loro assenza e della loro morte. L’orizzonte a cui si fa riferimento nei quadri è un’esperienza prima di tutto intellettuale e del pensiero che deve consentire di “vedere oltre”, di percepire in profondità la luce e i colori dei luoghi e degli spazi, al di là e oltre i paesaggi che vedono gli occhi. L’orizzonte non è un confine ma diviene uno spazio infinito, uno luogo metafisico ma anche reale, in cui tutti hanno diritto di cittadinanza, perché l’orizzonte è in costante cambiamento, basta spostare di poco il proprio punto di vista per fare nuove esperienze. L’orizzonte è anche il luogo dei sogni e delle utopie: quello che si vede lontano, che si può raggiungere ma che è difficile da afferrare.

 

La linea dell’orizzonte è posizionata, contraddicendo le regole compositive classiche, circa nella metà del quadro; spesso, nel centro è sistemato un punto che invita lo sguardo ad essere attento e ad interrogarsi su cosa questo punto nasconda. Anche il colore viene utilizzato per evocare stati d’animo ed esperienze vissute e per creare un nuovo avvenimento, un nuovo paesaggio: gli antichi greci distinguevano i colori in base alla loro limpidezza o tenebrosità: soltanto il bianco e il nero erano adoperati in maniera definita, a differenza degli altri colori. La percezione del paesaggio è frutto di un'interazione e non coincide solo con la realtà materiale: il paesaggio comprende sia la realtà, che l'apparenza della realtà. Il paesaggio è un potente codice espressivo: non esiste un paesaggio senza la sua rappresentazione, ed è attraverso questa che la società manifesta le proprie aspirazioni e partecipa alla costruzione di senso del mondo.

 

Il paesaggio è qualcosa che richiede di essere indagato, ascoltato, conosciuto e descritto in tutte le sue manifestazioni: luoghi e tempo creano paesaggi sempre nuovi e diversi. 2 Il paesaggio è la materializzazione della storia dell’uomo, ma è anche il luogo dell’utopia, del sogno di cambiamento di quella storia e delle sue contraddizioni. Il paesaggio è una visione soggettiva, legata all'esistenza, ai ricordi è il riflesso dello sguardo sul mondo di ogni singolo individuo.

 

«Un uomo si propone il compito di disegnare il mondo. Trascorrendo gli anni, popola uno spazio con immagini di province, di regni, di montagne, di baie, di navi, di isole, di pesci, di dimore, di strumenti, di astri, di cavalli e di persone. Poco prima di morire, scopre che quel paziente labirinto di linee traccia l'immagine del suo volto.» (Jorge Luis Borges)

Contatti

Contatti

Restiamo in contatto

Grazie!

bottom of page